L’uscita del Regno Unito dall’Ue e le disuguaglianze regionali nel Paese
La Brexit, con o senza accordo, si avvicina: il processo di uscita del Regno Unito dall’Ue acuirà le disuguaglianze tra le regioni, soprattutto tra Londra e il Nord del Paese.
La Brexit, con o senza accordo, si avvicina: il processo di uscita del Regno Unito dall’Ue acuirà le disuguaglianze tra le regioni, soprattutto tra Londra e il Nord del Paese.
I pochi accordi commerciali che il governo britannico ha finora concluso con i paesi extracomunitari compenseranno solo in piccola parte le perdite dovute all’uscita dal mercato europeo causate dalla Brexit.
A due mesi dalla fine del periodo di transizione, i negoziati fra Londra e Bruxelles sulla Brexit sembrano bloccati.
Lo smantellamento di decenni di integrazione fra il Regno Unito e l'Unione europea comporterà grandi cambiamenti economici, nel paese e nell'Unione.
Difficoltà a riscaldare la propria abitazione d'inverno, ma anche a tenerla a una temperatura accettabile d'estate, o al sicuro da umidità e infiltrazioni. Problemi legati alla situzione abitativa che si riscontrano in molti paesi europei.
Lavoro, alloggio, scuola: sono ancora troppe le disuguaglianze tra nativi e immigrati, sottolinea un recente rapporto Ocse. Gli immigrati sono meno occupati, pagati meno (almeno un 10% di scarto nei salari), per lo più segregati in mansioni inferiori rispetto alla loro formazione. E ancor peggio la situazione per le donne, in tutto il continente.
La crisi del 2008 ha ampliato il divario tra i paesi europei sia per quanto riguarda l’età di pensionamento, sia per il valore delle pensioni. Un fenomeno accentuato dall’invecchiamento della popolazione.
Nella maggior parte dei paesi dell'Ue i prezzi delle casa e degli affitti aumentano più rapidamente dei redditi. E trovare una casa è diventato un problema.
Non lavorano né studiano: un fenomeno esploso con la crisi, soprattutto nell'Europa meridionale