Come le smart city diventano realtà

Spazi virtuali che forniscono un'immagine olistica e in tempo reale di cosa succede in giro. Modelli comuni di dati, accessibili gratuitamente e liberamente. Partecipazione e scambio da parte dei cittadini nel beneficiare delle informazioni che loro stessi producono. In che direzione si può andare, e uno sguardo a due modelli già reali: Utrecht (Paesi Bassi) e Santander (Spagna).

Pubblicato il: Gennaio 15th, 2019
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Come le smart city diventano realtà

Spazi virtuali che forniscono un’immagine olistica e in tempo reale di cosa succede in giro. Modelli comuni di dati, accessibili gratuitamente e liberamente. Partecipazione e scambio da parte dei cittadini nel beneficiare delle informazioni che loro stessi producono. In che direzione si può andare, e uno sguardo a due modelli già reali: Utrecht (Paesi Bassi) e Santander (Spagna).

La stazione centrale di Utrecht (foto: Gerard Stolk/Flickr CC BY-NC 2.0 )

A Utrecht e Santander le piattaforme di open data permettono ai cittadini di aiutare le autorità a individuare e risolvere i problemmi legati al benessere della collettività, come i bidoni della spazzatura pieni, la mancanza di illuminazione pubblica, la sicurezza delle strade, gli animani morti e le auto abbandonate. Entrambe le città fanno parte di un gruppo di comuni all’avanguardia sull’uso dei dati, impegnati a migliorare ogni giorno la vita dei cittadini con la tecnologia. Un impegno confermato dalla loro posizione pionieristica in un mercato globale fatto di soluzioni di governance locale e servizi per i cittadini innovativi ed efficaci in termini di costo.

L’obiettivo di questo nuovo programma chiamato “Front-Runner Smart City” è sviluppare un meccanismo comune di gestione dei dati per approfittare dei benefici del riutilizzo di un numero crescente di dati, per soddisfare le odierne necessità urbane, preparandosi alle esigenze di domani grazie alla flessibilità della tecnologia open-source. Di questo si è parlato alla recente conferenza annuale Open & Agile Smart Cities (Oasc).

Il programma Front-Runner, annunciato come “Open APIs for Open Minds” (API aperti per menti aperte, dove “API“, in questo contesto, indica una serie di servizi per facilitare l’interazione con il repertorio degli open data), è co-gestito dalla Fondazione FIWARE, un ente indipendente sostenuto dall’Ue che sviluppa soluzioni tecnologiche smart e multisettoriali, e dal TM Forum, la più grande associazione internazionale di fornitori di servizi digitali. La FIWARE Foundation e il TM Forum vogliono collaborare su una serie di principi che siano interoperabili, graduabili e replicabili tra i vari settori di un’amministrazione pubblica, ma anche tra governi nazionali. Entrambe le organizzazioni interverranno alla prossima conferenza Oasc per presentare la loro joint venture.

Questa iniziativa viene sviluppata in collaborazione con la stessa Oasc e coinvolge anche, tra gli altri, l’istituzione Metropole Nice-Cote d’Azur e la città di Göteborg. Queste due città, insieme a Utrecht, sono partner del progetto IRIS, finanziato attraverso la European Innovation Partnership on Smart Cities and Communities (EIP-SCC). Avviato nel 2017, il progetto IRIS è una delle maggiori iniziative finanziate dall’Ue riguardo alle smart city e riunisce amministrazioni, industria e cittadini per migliorare l’energia urbana, la mobilità e le tecnologie informatiche attraverso soluzioni integrate più sostenibili e la co-creazione partecipativa.

Open data “democratici”, un carburante per le smart city

La tecnologia FIWARE-TM Forum Front-Runner si sviluppa sul FIWARE Context Broker che incorpora il Next Generation Service Interface (NGSI) dell’API. Il Context Broker, pubblicato in agosto 2018, è stato finanziato dall’Unione europea con il programma Connecting Europe Facility (Cef), il cui intento è creare il Mercato Unico Digitale in Europa e sviluppare l’European Data Portal e l’Eu Open Data Portal . FIWARE al momento riceve ulteriori finanziamenti dal programma Cef per proseguire nel suo sviluppo e partecipare ad altre iniziative finanziate dall’Ue che possano aiutare l’evoluzione tecnologica.

Il funzionamento e il beneficio dell’iniziativa congiunta di FIWARE e TM Forum è triplice. Prima di tutto, la governance complessiva a livello municipale. L’architettura di riferimento di FIWARE, basata sull’API NGSI, rompe la verticalità dell’informazione, raggruppando tutti i dati in uno strato di Context Info Management. Questo spazio virtuale fornisce un’immagine olistica di cosa sta succedendo in città in tempo reale, consentendo di connettere e processare i dati provenienti da diversi dipartimenti su ampia scala e al momento giusto.

Secondo: modelli comuni di dati. Combinato all’architettura di riferimento di FIWARE, l’API aperto di TM Forum permette a terzi di riutilizzare i dati pubblici per creare app di governance portatili, che possano quindi essere rapidamente collegate o sostituite per adattarsi a ogni ecosistema specifico. Inoltre la portabilità migliora la condivisione di buone pratiche tra le città di paesi diversi.

In terzo luogo: l’economia dei dati. Le città che si evolvono come piattaforme digitali diventano più attraenti per gli investitori, che possono sviluppare un interesse verso il riutilizzo dei dati per servizi commerciali, generando così modelli di business innovativi e mercati multidimensionali.

I modelli comuni di dati di una smart city sono pubblici e senza commissioni, privi di costi di adattamento per raggiungere la piena interoperatività tra i sistemi interni a una città. Questi modelli sono approvati attraverso una serie di progetti implementati nelle città in cui è stata precedentemente avviata una piattaforma allineata con l’architettura definita. I modelli sono considerati stabili quando un numero sufficiente di città li hanno validati nella pratica: TM Forum trasforma modelli stabili in specificazioni formali, dimostrando il supporto sia dell’industria in senso più ampio, sia delle comunità cittadine, nell’ambito del suo Smart City Project.

Joann O’Brien, Vice-Presidente e responsabile del settore APIs & Ecosystems al TM FORUM, ha spiegato: “i nostri modelli di dati sono stati attuati in più di 70 paesi, e costituiscono un’implementazione di riferimento per il SID, il nostro modello di informazioni, utilizzato da oltre il 90% degli operatori in tutto il mondo”.

Angeles Tejado, Senior Marketing Manager alla Fondazione FIWARE, ha aggiunto: “Stiamo proponendo alle città di cambiare il modo in cui concepiscono la propria gestione. Le tecnologie con piattaforma aperta – che possono essere trasferite tra città con sforzo minimo – creeranno fiducia tra aziende, mondo scientifico e opinione pubblica, proteggendo inoltre le città contro i vincoli dei rivenditori.”

Infatti, gli API aperti impediscono ai fornitori di servizi di agganciare le città ai propri sistemi. La libera competizione consente a ingegnosi innovatori tecnici e sociali di unirsi; i vincitori saranno coloro che si dimostreranno capaci di progettare i migliori prodotti di interscambio dei dati, che le città non sono in grado di creare in autonomia a causa della mancanza di risorse e competenze interne.

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Martin Brynskov, presidente del consiglio di amministrazione di Open and Agile Smart Cities (OASC), spiega come la gestione dei dati alimenta soluzioni di governance locale e servizi al cittadino in questa intervista esclusiva.

Le smart city 2.0: moltiplicare i benefici a livello mondiale

Insieme alle tre capofila di IRIS, altre città sono già entrate nel programma FIWARE-TM, al di fuori d’Europa, come La Plata (Argentina), Montevideo (Uruguay), ma soprattutto sul vecchio continente, come Vienna (Austria), Saint Quentin (Francia), Genova (Italia), Valencia e Santander (Spagna) e Porto (Portogallo).

Queste ultime due fanno anche parte del gruppo delle otto Core Pilot Cities coinvolte nel programma sviluppato da Oasc e chiamato SynchroniCity , un’altra grande iniziativa multi-partner finanziata dall’Ue che punta a creare un mercato unico digitale per servizi urbani abilitati per l’Internet of Things. Oasc si focalizza sui Minimal Interoperability Mechanisms (MIM) e nel 2017 sostenne gli API aperti di TM Forum come una delle componenti principali del suo mercato della città condivisa.

Costituendo un cappello di reti nazionali che raggruppano circa 120 città su 24 paesi, l’Oasc aiuterà la Fondazione FIWARE e il TM Forum ad aumentare il raggio d’azione a livello geografico, basandosi sulle reali necessità delle comunità locali. Il programma Front-Runner è aperto a tutti gli enti locali che hanno la volontà di collaborare alla definizione di modelli di dati e allo sviluppo di piattaforme compatibili di pubblicazione di open data, attraverso l’adozione dell’API di riferimento di FIWARE e dell’API aperto di TM Forum, in collaborazione coi partner anch’essi membri di FIWARE o di TM Forum.

Alla fine di novembre sono stati organizzati alcuni incontri iniziali con le città capofila, durante il quinto Summit FIWARE a Malaga. Allo stesso modo, durante gli eventi TM Forum e FIWARE che si terranno nel corso del 2019 verranno programmati meeting costanti a livello virtuale o faccia a faccia, estesi anche ai potenziali nuovi candidati.

Tutte le città all’interno dell’Unione europea sono invitate ad adottare i principi fondamentali del Cef, come il Context Broker di FIWARE, al fine di permettere alle loro infrastrutture digitali di supportare senza soluzione di continuità i servizi transfrontalieri.

I finanziamenti Ue danno una spinta all’espansione delle smart city

In futuro, il programma Cef lancerà dei bandi riservati alle pubbliche amministrazioni per adottare uno dei suoi punti fondamentali. L’Ue ha già impostato una serie di strumenti di finanziamento per supportare le città a intraprendere la transizione verso una smart governance.

Con l’aiuto della European Innovation Partnership on Smart Cities and Communities (EIP-SCC) , 78 città in Europa hanno avviato lo sviluppo delle smart city. L’ EIP-SCC punta a una quantità cruciale di 300 smart city entro la fine del 2019. Lanciata nel 2012, la European Innovation Partnership (EIP) copre 6 cluster di azioni: l’attenzione al cittadino; i modelli di business, la finanza e l’approvvigionamento; le infrastrutture e i processi integrati; la pianificazione, la politica e i regolamenti integrati; i quartieri sostenibili e l’ambiente urbano; la mobilità urbana sostenibile.

Oltre all’EIP-SCC sono disponibili anche dei finanziamenti pubblici per le smart city. Dal 2014, grazie a Horizon 2020, il programma di ricerca e innovazione della Commissione europea, sono stati finanziati un totale di 12 progetti “Lighthouse” all’interno di Smart Cities and Communities, per un totale di 270 milioni di euro. E tra i progetti vincitori troviamo proprio IRIS e SynchroniCity. I progetti includono sia città Lighthouse sia città Follower e lavorano congiuntamente per verificare processi, tecnologie e modelli di business per provare processi, tecnologie e modelli di business, con lo scopo di trasformare gli ambienti urbani in luoghi più smart e più sostenibili. Le città Lighthouse devono presentare un piano già sviluppato, mentre le città Follower potranno poi adottare un piano e usare un modello che potrà poi essere replicato.

Utrecht: leader nei servizi digitali incentrati sul cittadino

La città di Utrecht, nei Paesi Bassi, offre virtuosi esempi di servizi digitali incentrati sul cittadino, tutti incentrati sull’Open Innovation Platform sviluppato nel quadro del progetto IRIS del Civitas (Future City Foundation) , un’organizzazione no-profit che lavora a stretto contatto col Lab Node di FIWARE nei Paesi Bassi.

“La nostra piattaforma di dati utilizza l’API FIWARE e la svilupperemo ulteriormente all’interno del progetto IRIS attraverso una ricerca all’interno degli API di TM Forum nell’ambito del programma Front-Runner”, ha spiegato Thomas Kruse, responsabile dell’innovazione strategica al comune di Utrecht. “Abbiamo molti progetti in cantiere, tra cui uno il cui intento è aiutare le persone disabili a trovare parcheggio”. Infatti, migliorare la mobilità urbana e il traffico automobilistico nelle città smart è uno dei principali obiettivi del programma FIWARE-TM Forum Front-Runner.

Kruse ha aggiunto che “è stato lanciato anche il progetto Smart Reporting “, un progetto partecipativo per l’individuazione delle problematiche civiche, implementato a Utrecht e in molte altre città dei Paesi Bassi. Il pannello online geolocalizza in una mappa interattive tutti i problemi segnalati dai cittadini negli ultimi due anni, con molte opzioni per ingrandire e vedere il dettaglio di ogni segnalazione. Tutti i contenuti mostrati nel pannello sono anche disponibili come open data e includono anche informazioni sui riscontri e le riparazioni fatte dal comune.

Un progetto simile è stato avviato a Santander col nome di Pace of the City . Juan Echevarria Cuenca, Innovation Technical Manager al comune di Santander, spiega: “La nostra infrastruttura a sensori è basata sull’architettura FIWARE, inizialmente avviata in occasione di SmartSantander , il progetto finanziato dall’Ue, e siamo intenzionati a usare standard aperti per ulteriori sviluppi.

Monitoraggio smart dell’aria pulita per strade e cittadini più sani

Un’altra interessante applicazione nel caso di Utrecht è chiamata Bike Sniffer , un progetto di controllo della qualità dell’aria che consente ai ciclisti di misurare i livelli di inquinamento nella propria città e geolocalizzare le proprie misurazioni in una mappa interattiva.

Questo progetto è gestito dalla provincia di Utrecht, della quale Utrecht stessa è il capoluogo. La provincia ha due piani d’azione: piste ciclabili verdi e qualità dell’aria. Questi piani si applicano all’intera provincia e di conseguenza anche la città è coinvolta.

I sensori di inquinamento sono stati costruiti dalla società Sodaq, mentre Civitas raccoglie e conserva i dati nella sua piattaforma e li rende consultabili sia tramite il pannello, sia in forma di open data. La mappa mostra i rilevamenti misurati da uno specifico sensore, le diverse strade che un ciclista ha percorso e il livello medio di inquinamento misurato da ogni sensore in un determinato giorno.

Circa 30 persone hanno partecipato alla fase pilota. I partecipanti hanno usato un totale di 10 sensori e hanno pedalato per circa 8mila chilometri, raccogliendo misurazioni per 6-7 settimane.

“Il progetto è stato realizzato in un breve periodo di tempo: abbiamo cominciato all’inizio di settembre, i sensori erano pronti un mese più tardi e le persone hanno cominciato ad andare in bicicletta il 6 ottobre”, racconta Arjen Hof, la fondatrice di Civitas. “L’obiettivo della provincia di Utrecht è capire se l’idea può funzionare. Ora sono molto entusiasti del risultato e vogliono ampliare il progetto, con un maggior numero di sensori in una regione più grande. È probabile che la stessa città di Utrecht sarà coinvolta più attivamente nella prossima fase”.

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