Perché la Francia s’infiamma per il prezzo della benzina

Diverse organizzazioni di consumatori francesi hanno organizzato manifestazioni per il 17 novembre per protestare contro il rincaro dei prezzi dei carburanti. Ma i distributori di benzina francesi non sono certamente quelli più cari in Europa.

Pubblicato il: Novembre 16th, 2018
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Perché la Francia s’infiamma per il prezzo della benzina

Diverse organizzazioni di consumatori francesi hanno organizzato manifestazioni per il 17 novembre per protestare contro il rincaro dei prezzi dei carburanti. Ma i distributori di benzina francesi non sono certamente quelli più cari in Europa.

Foto: PXhere

Il 17 novembre la Francia rischia di ritrovarsi completamente bloccata a causa di una chiamata a scendere in piazza contro il rincaro dei carburanti. Questo appello a manifestare non proviene però da nessuna forza sociale e politica riconosciuta. Com’è possibile che questo tema mobiliti così profondamente i francesi e non i loro vicini, che hanno anch’essi subito gli effetti del rialzo dei prezzi del petrolio dopo il 2017? Spiegazione in 10 fasi.

1) La Francia è soltanto l’ottavo paese europeo per il prezzo della benzina super, esattamente nella media della zona euro. Su questo piano, le differenze tra i paesi dell’Europa occidentale sono minime.

2) Per il diesel invece, la Francia si posiziona più in alto in classifica e significativamente al di sopra della media della zona euro.

3) La Francia è uno dei paesi europei dove la benzina super viene tassata più fortemente insieme sia ai paesi nordici, i quali hanno adottato politiche di incentivi  per le energie fossili, sia ai paesi dell’Europa del sud, che per tradizione hanno dei sistemi fiscali fondati essenzialmente sulle imposte sui consumi.

Il fatto che la Francia si trovi più in alto in questa classifica rispetto a quella sui prezzi alla pompa indica che i distributori francesi non speculano particolarmente: i prezzi dei carburanti al netto delle tasse sono piuttosto bassi Oltralpe se paragonati a quelli dei vicini.

4) Questa posizione in cima alla classifica in tema di tassazione dei carburanti risulta ancora più netta nel caso del diesel: mentre molti paesi mantengono per questo carburante una fiscalità sensibilmente inferiore rispetto a quella della benzina, ciò non avviene più in Francia.

5) Questa tassazione dei carburanti più elevata rispetto alla media europea è stata provocata da un sensibile aumento, due volte più notevole rispetto alla media per la benzina super, avvenuto a partire dal 2015 con l’adozione della legge di transizione energetica promossa da Ségolène Royal. Al contrario, le imposte della benzina super, espresse in euro, sono sensibilmente calate nel Regno Unito.

6) Negli ultimi tre anni, in Francia si è assistito al balzo più notevole soprattutto sulla tassazione del diesel, anche se nella zona euro l’aumento è stato in media due volte più consistente sul diesel piuttosto che sulla benzina. Soltanto per i belgi le tasse sul diesel sono aumentate ancora di più che per i francesi.

7) Questo notevole aumento della tassazione del diesel, e dunque dei prezzi già spinti verso l’alto dall’incremento dei prezzi del petrolio, si inserisce nel contesto automobilistico in cui sono presenti di gran lunga più diesel rispetto al resto d’Europa, in ragione di una serie di politiche pubbliche d’incentivo in questa direzione negli ultimi decenni per valorizzare le capacità acquisite in quest’ambito dai costruttori francesi di autoveicoli.

8) Tuttavia, la Francia non è tra i paesi più motorizzati d’Europa: in proporzione al numero di abitanti, i veicoli privati sono nettamente meno numerosi rispetto all’Italia, alla Germania, alla Polonia o al Belgio.

9) In compenso, nonostante il loro basso tasso di motorizzazione, i francesi sono tra coloro che utilizzano di più l’automobile in tutta Europa. Ciò significa che i proprietari di un’automobile in Francia, relativamente poco numerosi, accumulano in media molti più chilometri rispetto alla maggior parte dei cittadini dei paesi vicini.

10) Questo apparente paradosso tra un debole tasso di motorizzazione e un ampio uso di veicoli privati si spiega osservando l’alto livello di espansione urbana: in termini di terreni occupati dall’uomo, ogni francese occupa al suolo 1,9 volte più spazio di un britannico, 1,7 volte in più di un olandese, 1,4 in più di un tedesco e 1,3 volte lo spazio occupato da un italiano.

Da qui deriva la necessità di molti francesi di utilizzare quotidianamente la propria auto per il tragitto casa-lavoro o per accedere a centri commerciali.

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