Quali sono le parole che ricorrono di più nel discorso annuale che il presidente della Commissione europea fa dinanzi al Parlamento e che cosa dicono sull'Europa?
Il 13 settembre il presidente della Commissione europea ha tenuto il suo discorso annuale sullo Stato dell'Unione (noto anche con l'acronimo Soteu) al Parlamento europeo riunito a Strasburgo. Per Jean-Claude Juncker si trattava del terzo intervento di questo tipo.
Nel suo discorso Juncker ha passato in rassegna il lavoro realizzato nella scorsa annata e presentato le priorità per quella che viene. Ha spiegato come la Commissione intende affrontare le principali sfide che si presentano all'Ue, e ha condiviso alcune delle sue idee personali sul futuro dell'Europa.
Al termine del discorso, un dibattito con i parlamentari europei ha dato il via al dialogo tra il Parlamento e il Consiglio dell'UE sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2017-18.
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Benché possano apparire poco interessanti – soprattutto al di fuori della bolla di Bruxelles – i discorsi annuali sullo Stato dell'Unione sono una delle pochissime occasioni in cui il presidente della Commissione presenta in pubblico il lavoro che lui e i suoi colleghi hanno svolto e delinea la sua visione per i mesi a venire.
E' un'occasione simile ai discorsi di indirizzo politico generale che pronunciano i singoli capi di governo: proprio per questo è interessante analizzare più nel dettaglio il linguaggio e le parole che vengono usate nei discorsi sullo Stato dell'Unione. Sono parole che segnalano i concetti e i temi che dominano una determinata fase, e ciò su cui l'UE si concentra.
Le parole che ricorrono più spesso nel complesso dei discorsi sullo Stato dell'Unione (pronunciati a partire dal 2010), assieme alla loro frequenza.
Il grafico indica quante volte le parole più ricorrenti nell'insieme dei discorsi sono state pronunciate in ciascuna occasione, evidenziando in arancio e rosso le frequenze più alte.
La wordcloud mostra tutte le parole che sono allo stesso tempo molto presenti in uno dei discorsi e meno presenti nei discorsi degli altri anni (i termini ricorrenti sono stati eliminati).
Il grafico si sofferma su alcune parole chiave, selezionate perché particolarmente interessanti, e illustra quante volte sono state pronunciate in ciascuna occasione.