Un’intervista con Alessio Scandurra, direttore dello European Prison Observatory, per comprendere l’impatto della pandemia sulle carceri europee, sia a livello sanitario sia in termini di minori o maggiori opportunità per le persone detenute.
Nonostante le carceri siano un terreno fertile per i virus, le amministrazioni penitenziarie hanno comunicato pochi dati sui casi di Covid-19, sui decessi e sulle vaccinazioni nelle prigioni europee. Qual è l’impatto della pandemia nelle carceri europee? Ce lo raccontano i dati raccolti in 32 paesi.
Alti tassi di disoccupazione, ineguaglianze sempre più evidenti e digital divide. Nei Balcani la crisi rischia di lasciare indietro soprattutto i giovani e provocare una nuova ondata di migrazioni, ma potrebbe anche offrire nuove opportunità per rilanciare le economie.
Le misure restrittive dovute alla pandemia da Covid-19 rischiano di mettere in difficoltà ancor di più i giovani nei Balcani, un segmento di popolazione da anni in costante declino demografico. Un quadro su contagi e stato della campagna vaccinale nella penisola balcanica, con uno sguardo ai più giovani.
Con l’attenzione focalizzata sulla pandemia, rifugiati e migranti senza documenti sono scomparsi dai radar. Ma l’emergenza che li ha cancellati dall’agenda politica li ha colpiti in modo sproporzionato: minore, se non inesistente, accesso alle cure e alle protezioni, rallentamenti delle procedure di richiesta di asilo. L’analisi di Emanuela Barbiroglio, basata sui dati di un’inchiesta dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Prima degli stanziamenti aggiuntivi, come il recovery fund, uno dei primi strumenti messi in campo dall’Ue è stata la possibilità per gli stati di reindirizzare i propri fondi europei nel contrasto all’emergenza. Vediamo come questo processo è avvenuto, in Italia e negli altri paesi.
Dubbi, polemiche, ritardi. Le campagne vaccinali contro il Covid-19 nei Balcani occidentali sono partite solo in Serbia ed Albania, mentre gli altri paesi dell'area rischiano di accumulare pericolosi ritardi, nonostante alcune iniziative di supporto promosse dall'Unione europea
Per l’Ue, gli intoppi nella distribuzione dei vaccini possono essere risolti grazie alle collaborazioni volontarie messe in campo dai colossi farmaceutici. Ma la società civile e diversi Paesi chiedono la liberalizzazione dei brevetti, per poter produrre autonomamente dosi e garantire la copertura vaccinale al maggior numero di persone possibile. Seconda parte dell’inchiesta di Stefano Valentino sulle pratiche monopolistiche delle aziende farmaceutiche.
Negli ultimi 10 anni nell’Ue si sono verificati molti meno omicidi e suicidi. La situazione è meno ottimistica nei Paesi del Nord, mentre al Sud le morti violente sono diminuite.
Un rapporto di Eurofound racconta la crisi dei giovani europei: la fascia di età 18-34 è quella più colpita dalla perdita del lavoro da un lato, e dalla sofferenza psicologica dall’altro. I giovani europei stanno pagando cara la Pandemia di Covid-19.