La pandemia Covid-19 è un triste promemoria che la vitalità dell'ecosistema e la salute umana sono strettamente collegate. Per Eloi Laurent, "la migliore politica economica è una buona politica sanitaria e la migliore politica sanitaria è una buona politica ambientale. Non vi è alcun compromesso tra economia e ambiente".
Dall’inizio dell’emergenza pandemica le amministrazioni italiane hanno assegnato quasi 5 miliardi di euro per la fornitura di materiali necessari al contenimento del contagio. Di questi, 1,7 miliardi sono andati a imprese straniere. Un’analisi della geografia dei bandi Covid in Italia.
In controtendenza rispetto al resto d'Europa, la capitale della Romania ha segnato negli ultimi anni un drastico aumento di casi di HIV/AIDS. Una crisi alimentata dall'uso di droghe sintetiche e dall'insufficienza dei programmi di riduzione del danno.
A cinque anni di distanza dallo scandalo Dieselgate, una nuova ricerca ha quantificato i costi sociali provocati dalle emissioni causate dai mezzi di trasporto nelle aree urbane.
Costi per la salute, ma non solo. Se si considerano anche i danni alla biodiversità e all'agricoltura la stima è ancora più alta. La buona notizia è che per il 2030 si prevede un calo delle emissioni auto, e dunque un contenimento di questi costi. Ma la scelta di politiche mirate può fare una grande differenza.
Le emissioni diesel in eccesso producono sono una piccola parte delle polveri nocive, eppure, sono responsabili di migliaia di morti in zone densamente popolate e con traffico elevato.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia europea per l'Ambiente una parte importante delle malattie in Europa può essere attribuita all'inquinamento ambientale derivante dalle attività umane.
Alcune regioni registrano fino al triplo delle morti rispetto a un normale dal mese di marzo, ma una buona parte dei paesi europei è riuscita a superare la prima ondata della pandemia di Covid-19 senza aver registrato un eccessivo numero di vittime. Abbiamo raccolto i dati di 500 regioni e province europee per capire meglio la diffusione del virus.
La pandemia ha messo in luce un problema nei sistemi sanitari dell’Europa meridionale: la carenza di personale infermieristico rispetto al numero della popolazione. I lavoratori più esposti di questa crisi non solo non erano equipaggiati, spesso mal pagati e con contratti precari, ma non erano abbastanza numerosi.
Le conseguenze della crisi sanitaria in corso non sono le stesse per tutti i paesi. L’impatto della pandemia e i meccanismi messi in atto per combatterla sono diversi – si possono distinguere quattro gruppi distinti di stati membri.