Prima degli stanziamenti aggiuntivi, come il recovery fund, uno dei primi strumenti messi in campo dall’Ue è stata la possibilità per gli stati di reindirizzare i propri fondi europei nel contrasto all’emergenza. Vediamo come questo processo è avvenuto, in Italia e negli altri paesi.
Dubbi, polemiche, ritardi. Le campagne vaccinali contro il Covid-19 nei Balcani occidentali sono partite solo in Serbia ed Albania, mentre gli altri paesi dell'area rischiano di accumulare pericolosi ritardi, nonostante alcune iniziative di supporto promosse dall'Unione europea
Per l’Ue, gli intoppi nella distribuzione dei vaccini possono essere risolti grazie alle collaborazioni volontarie messe in campo dai colossi farmaceutici. Ma la società civile e diversi Paesi chiedono la liberalizzazione dei brevetti, per poter produrre autonomamente dosi e garantire la copertura vaccinale al maggior numero di persone possibile. Seconda parte dell’inchiesta di Stefano Valentino sulle pratiche monopolistiche delle aziende farmaceutiche.
Negli ultimi 10 anni nell’Ue si sono verificati molti meno omicidi e suicidi. La situazione è meno ottimistica nei Paesi del Nord, mentre al Sud le morti violente sono diminuite.
Un rapporto di Eurofound racconta la crisi dei giovani europei: la fascia di età 18-34 è quella più colpita dalla perdita del lavoro da un lato, e dalla sofferenza psicologica dall’altro. I giovani europei stanno pagando cara la Pandemia di Covid-19.
Lo scontro tra l’Ue e AstraZeneca sui ritardi nella fornitura dei vaccini apre il vaso di pandora dei contratti firmati con Big Pharma, rivelando l’ambiguità dei tempi di consegna da parte dei produttori e l’incertezza sui tempi di immunizzazioni della popolazione europea. Gli avvocati che hanno letto gli accordi ritengono che le aziende hanno un chiaro vantaggio sull'Ue, che si è assunta elevati margini di rischio finanziario a fronte di obblighi poco stringenti in capo ai fornitori. Analisi.
Depressione e ansia si possono curare attraverso il sistema sanitario nazionale? In tanti Paesi europei il servizio pubblico è purtroppo inadeguato, se non addirittura inesistente. Lunghe liste di attesa, ticket o risorse limitate spingono i pazienti verso il privato. Ma in quanti se lo possono permettere?
Già prima della pandemia, le risorse per l’assistenza mentale in Europa erano insufficienti. Il Covid-19 ha provocato un vero e proprio tsunami nel settore, rendendo più difficile l'accesso alle cure. Circa il 75 per cento dei servizi di psichiatria è stato erogato per via telematica, ma non sempre questa si rivela un'opzione valida.
Le case farmaceutiche aprono a collaborazioni pilotate con terzi sui vaccini Covid, ma rifiutano di condividere licenze e profitti. I governi Ue lamentano la penuria di dosi, ma non mettono in discussione l’organizzazione monopolistica della produzione.
L’Unione europea oscilla tra difesa della salute e difesa del monopolio dell’industria farmaceutica, opponendosi alla liberalizzazione della produzione di vaccini, col rischio di frenare l’immunizzazione necessaria per la ripresa economica. Approfondiamo la questione in un’inchiesta in tre parti.