"I cittadini di tutta Europa vogliono i miglioramenti per la salute, l'ambiente e l'occupazione che derivano dal passaggio da carbone, petrolio e gas a un sistema basato su fonti pulite e sull'efficienza energetica universalmente accessibile, a prezzi accessibili e alimentato da fonti rinnovabili".
Molti cittadini dell'Europa sud-orientale non possono permettersi di scaldare adeguatamente la propria casa. L'impatto sulla loro salute e sull'inquinamento atmosferico è grave, ma la povertà energetica inizia a diminuire.
I 16 impianti a carbone dei Balcani occidentali inquinano quanto le 250 centrali attive all’interno dell'Unione europea. Le conseguenze sulla salute sono pesanti, non solo all’interno della regione.
Secondo un rapporto pubblicato il 30 gennaio scorso tra gli 8 paesi Ue analizzati, sette “non hanno efficacemente implementato” una direttiva che risale a 10 anni fa sulle norme per la qualità dell’aria.
Ogni anno, l'Agenzia Europea dell'Ambiente pubblica un rapporto sulla qualità dell'aria in Europa
Greenpeace ha recentemente pubblicato, in collaborazione con l'Istituto Wuppertal, una classifica delle città europee più virtuose in termini di mobilità e lotta contro l'inquinamento atmosferico.