Nell’ambito del progetto PANELFIT , una serie di organizzazioni europee collaborano affinché le opportunità delle innovazioni tecnologiche possano essere sfruttate senza compromettere la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini. La protezione e il consenso all’uso dei dati personali, il loro sfruttamento a fini commerciali o di sorveglianza, sono alcuni degli aspetti del problema. EDJNet partecipa al progetto PANELFIT cercando di alzare il livello della discussione mediatica su questi temi. Read more
Dall'inchiesta sullo spyware Pegasus alla sorveglianza di massa: un dialogo con il ricercatore Philip Di Salvo per capire l'impatto delle nuove tecnologie per tutti coloro che sono coinvolti nel giornalismo e non solo.
Una descrizione dei principali sistemi in uso in Europa per gestire la mobilità delle persone attraverso le frontiere europee e attraverso i suoi paesi, con un focus sugli aspetti che possono essere migliorati dei meccanismi attuali.
L'impatto dei sistemi di sorveglianza sulle popolazioni vulnerabili, il denaro per i droni di Frontex e il monitoraggio del movimento dei cittadini all'interno dello spazio europeo.
L’intelligenza artificiale e gli algoritmi sono al centro del nuovo regime di controllo della mobilità dell'UE. Decisioni automatizzate ad alto rischio vengono prese su vite umane. Si tratta di un mercato emergente non regolamentato da molti miliardi di euro con applicazioni "intelligenti" distopiche.
La raccolta di informazioni personali, inclusi i dati biometrici e quelli relativi all’etnia, viene ormai utilizzata come strumento standard nella gestione della migrazione. Il concetto di “consenso” è tuttavia spesso trascurato, e ciò rappresenta un problema soprattutto nel caso di minoranze e categorie di soggetti vulnerabili
I colossi della Silicon Valley stanno incassando il 70 per cento degli utili generati dal cloud computing in Europa. Malgrado i problemi sollevati dal GDPR dell’Unione europea (Regolamento generale sulla protezione dei dati), parte di questo denaro continua ad affluire da sostanziosi contratti pubblici.
La domanda di data center, queste infrastrutture fisiche in cui vengono immagazzinate molte delle informazioni prodotte nel mondo digitale, ha visto una crescita straordinaria negli ultimi anni. Si tratta di un business in grande crescita che preoccupa, per i problemi di sostenibilità energetica e ambientale che può generare.
Questo articolo approfondisce la nostra ricerca sull’uso che le compagnie telefoniche fanno dei dati personali degli utenti, con note sugli aspetti legali relativi alla normativa europea.
In passato alcune compagnie telefoniche si sono distinte per pratiche piuttosto spregiudicate sull’uso dei dati personali degli utenti. Oggi le cose vanno meglio in Europa, ma è importante conoscere a cosa acconsentiamo quando firmiamo un nuovo contratto
L’ombra della Russia ha sempre aleggiato sulle reti informatiche Ue, ma la pandemia, che ha spostato online la vita dei cittadini dell’Unione, ha aumentato le violazioni della sicurezza di imprese e istituzioni europee. Nel 2020, infatti, gli attacchi informatici contro settori strategici sono raddoppiati in Europa. E nonostante gli sforzi di Bruxelles per cercare di tappare i buchi, l’invasione dell’Ucraina rischia di aggravare questa guerra cibernetica.
Gli organismi europei hanno un ruolo di supporto e coordinamento in materia di cybersicurezza. Pur nel rispetto di alcune regole comuni, ogni stato membro Ue può però organizzare in modo diverso un settore che riguarda sia soggetti privati sia i più importanti interessi nazionali.
Con la nascita della nuova agenzia cambia il settore della cybersicurezza in Italia. La maggior parte delle competenze prima attribuite ai servizi di intelligence e ad alcuni ministeri passano infatti alla nuova struttura.
Nonostante le speranze e gli investimenti nelle applicazioni di tracciamento per il Covid-19, queste sono riuscite a tracciare solo il 5% dei casi da quando sono state introdotte nell’Ue. La mancanza di fiducia pubblica in questo sistema si è rivelata un ostacolo insormontabile.
L’Agenzia europea per la cybersicurezza ha l’incarico di costruire una difesa comune contro gli attacchi informatici. Anche se all’inizio sembrava un percorso in salita, dopo diversi passaggi l’agenzia è diventata un attore di primo piano nella lotta al crimine informatico.
La crisi dovuta alla pandemia di Covid-19 ha dato alla società digitale la spinta finale: gran parte della nostra vita quotidiana, infatti, si svolge oggi nell'ambiente digitale, rendendo gli Stati membri più vulnerabili agli attacchi informatici. Per contrastare questa minaccia, la Commissione europea ha presentato, nel dicembre 2020, la sua nuova Strategia per sicurezza informatica.
Nonostante le misure prese negli ultimi tempi per la trasparenza sul trattamento dei dati personali su Internet, le principali compagnie digitali continuano a usare pratiche intrusive per influenzare i comportamenti degli utenti. Il Regolamento europeo sulla Protezione dei Dati potrebbe servire a contenere il problema, ma la sua applicazione resta limitata.
Il sistema di gestione della pubblicità online è basato sulla raccolta e la condivisione dei dati di comportamento dell’utente in un sistema di competizione opaco e concentrato nelle mani di poche aziende, tra cui svetta Google. In pericolo ci sono la privacy e la protezione dei dati personali degli utenti, e in Europa si discute su come intervenire
Le misure adottate da alcuni paesi per contenere la pandemia di coronavirus hanno destato perplessità in associazioni e studiosi che si occupano di tutela della privacy e diritti digitali. Azioni emergenziali in deroga alle normali regole nazionali rischiano di tradursi in strumenti di sorveglianza di massa
Le piattaforme digitali utilizzano spesso degli espedienti per spingere gli utenti a cedere i loro dati personali o ad acquistare determinati prodotti. Questi "dark pattern" sono in contrasto con la legislazione europea, ma le autorità faticano a contrastarli
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